Se sei arrivato fin qui, vuol dire che anche tu sei curioso di smascherare gli stereotipi che da troppo tempo si sono insinuati nel mondo del lavoro. Questa volta il nostro “bersaglio” sono i social media e con la nostra compagna di viaggio Federica Mutti andiamo a sfatare il luogo comune per eccellenza dell’era digitale: “I social sono solo una perdita di tempo”.
Forse è vero, passare ore e ore a scrollare passivamente feed e saltare da una story all’altra non può considerarsi produttivo, ma se ti dimostrassimo che esiste un modo per sfruttare i social media per farti notare e attirare l’attenzione dei recruiter? Ebbene sì, fare Personal Branding sui social è possibile e oggi ti sveliamo qualche consiglio per provare che, se utilizzati nella maniera corretta, i social sono tutt’altro che una perdita di tempo!
Non tutti sanno che i social possono essere un ottimo trampolino di lancio per la propria carriera lavorativa e per questo è importante sapere come sfruttarli al meglio anche in ottica di Personal Branding, ovvero di promozione di se stessi, delle proprie competenze, esperienze e idee.
Come vetrine della nostra quotidianità, queste piattaforme immortalano attimi della nostra vita e tratti della nostra personalità con contenuti che, se condivisi in maniera strategica, hanno la capacità di catturare l’attenzione di altre persone che come noi si trovano online e tra loro potrebbe esserci proprio anche i temuti recruiter. Tra parentesi, considera che secondo uno studio che abbiamo condotto con l’Università Cattolica del Sacro Cuore ben il 44,1% dei recruiter dichiara di aver scartato un CV in seguito a un social screening rivelatosi inadeguato: alla faccia della perdita di tempo!
Ma facciamo un passo indietro, abbiamo visto cosa s’intende con Personal Branding, ma sei sicuro di avere un’idea chiara di te stesso, delle tue competenze e di tutto ciò che sai fare e che ti differenzia dagli altri? Se la risposta è no, sappi che esiste uno strumento in grado di aiutarti a focalizzare tutte le tue peculiarità, quegli elementi che ti contraddistinguono e che contribuiscono a creare la tua immagine professionale, grazie a uno schema grafico: il “Personal Branding Canvas”. Di “Canvas” ne esistono molti, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi:
Chiarito come costruire la tua immagine professionale, allora sei pronto per iniziare ad attuare le tue strategie di Personal Branding sui social.
LinkedIn, si sa, è il professional network per eccellenza e l’ambiente migliore in cui iniziare a misurare il tuo Personal Branding: ma come farsi notare?
Inizia con il prepararti un piano editoriale, settimanale o mensile, sulla base degli argomenti che ti interessano e appassionano e ritagliati del tempo per condividere il tuo punto di vista su questi: bastano poche manciate di minuti al giorno, tutti i giorni, e vedrai che pian piano le tue visualizzazioni aumenteranno.
Non trascurare poi il Networking. Collegati con personalità interessanti del tuo settore e commentane i contenuti dando voce ai tuoi pensieri: non necessariamente devi sempre essere d’accordo, spesso è proprio dal confronto e da punti di vista differenti che nascono conversazioni di valore che nel tempo potrebbero trasformarsi in interessanti collaborazioni.
Insomma, come direbbe Seth Godin “Oggi è importante distinguersi, non conformarsi […] quindi sii la mucca viola in un mondo tutto marrone!”
“Facebook è morto”, l’hai già sentita questa? Beh, contrariamente a quanto si possa pensare, Facebook è più vivo che mai e può essere un ottimo strumento per fare Personal Branding. Tieni però sempre a mente la regola d’oro che ti invita a scegliere un’immagine profilo consona e quanto più professionale possibile!
Dunque, qual è la strategia migliore da attuare su questo social per costruire la propria immagine professionale e attirare l’attenzione di professionisti e recruiter? Partendo dalla mission del caro Mark
“Give people the power to build community and bring the world closer together”, non possiamo che rispondere: sfruttare i gruppi!
Nell’ultimo periodo i post pubblicati all’interno di gruppi Facebook hanno sempre più rilevanza per l’algoritmo che, ancora una volta, premia i contenuti degli amici e quelli che generano più interazioni a discapito di quelli delle pagine. Essere presente e, soprattutto, attivo all’interno di gruppi Facebook, ti consente di metterti in contatto con persone del tuo settore, di scambiare più facilmente opinioni trasmettendo il tuo know how e condividendo contenuti rilevanti per la nicchia di riferimento, così da favorire nel tempo la tua autorevolezza.
Se su Facebook il miglior modo per fare Personal Branding è quello di sfruttare la visibilità dei gruppi, su Instagram, figlio acquisito del caro Zuckerberg, le cose funzionano diversamente.
Vuoi per le funzionalità disponibili, vuoi per la natura stessa del social che punta molto all’estetica dell’immagine, per fare Personal Branding su questa piattaforma dovrai sì curare i dettagli della bio e il tuo feed in modo che risulti armonico e coerente nella scelta dei contenuti e dei colori, ma al tempo stesso sfruttare dirette e stories per raccontare al meglio la tua professione, le tue passioni e i tuoi interessi. Da non trascurare, poi, l’importanza delle storie in evidenza che ti consentono di creare delle vere e proprie rubriche tematiche in cui raggruppare e categorizzare i contenuti così da renderli più facilmente fruibili dagli utenti.
Ti basti pensare che in Italia le iscrizioni a Instagram sono in costante aumento, anche tra gli over 35, e che secondo il Digital News Report 2020 dell’Università di Oxford gli utenti che utilizzano il social come strumento di informazione sono raddoppiati dal 2018 al 2020, con una predilezione per stories e dirette.
Di nicchia, ma non per questo meno importante Behance, il social preferito di designer e creativi. Una piattaforma che consente di creare un portfolio online così da mostrare ai professionisti del tuo settore (o ai curiosi di altri mondi) i tuoi lavori e progetti più significativi.
Behance è un social network a tutti gli effetti: puoi collegarti con i professionisti che più stimi, lasciare commenti e feedback sui loro progetti e viceversa, ampliando così i tuoi orizzonti professionali. Ma attenzione, l’errore più comune che molti commettono è quello di popolare il proprio portfolio con molti progetti in un’unica soluzione, abbandonando poi il social. Beh, sappi che ogni progetto su Behance è come fosse un bigliettino da visita: se ne avessi 10 in totale li daresti mai tutti insieme alla stessa persona?
Prima di lasciarti abbiamo pensato di darti un ultimo consiglio riepilogandoti quelli che sono i principali contenuti che il tuo datore di lavoro (o futuro tale) non apprezzerebbe trovare sui tuoi profili social secondo il nostro “Work Trends Study 2019”:
Vuoi saperne di più su come e perché i social sono importanti nella costruzione della tua immagine professionale?
Ascolta la puntata del nostro podcast “I social sono solo una perdita di tempo”.